Classe 1994 (d’altronde il 6 è solo un 9 capovolto), nato in Sicilia, cresciuto tra Roma e Pisa con nel sangue i geni dell’inventore del gelato, tal Francesco Procopio De’Coltelli, il nostro Gianfrancesco è un vulcano di idee (più o meno folli. Decisamente più che meno).
Durante gli anni dell’università inizia il suo lungo cammino nel mondo dell’enogastronomia: prima la ristorazione, poi il vino e le sue nobili declinazioni, gli eventi e i festival, fino al 2004 quando, da consumatore massivo di gelati e granite, ha valutato fosse economicamente più sostenibile imparare a farseli da sé aprendo la prima gelateria a Pisa.
Gianfrancesco ha una personalità assolutamente travolgente: grande carisma e capacità affabulatoria, creativo, curioso, con una grande passione per la musica, il cinema, la lettura, è un cultore della buona tavola, della convivialità e dei piaceri terreni. Si emoziona per un piatto di pappa al pomodoro fatto come si deve. E’ in grado di tracciare in una mezz’oretta la mappa enogastronomica dei migliori produttori, locali, ristoranti di tutta Italia, frazioni incluse.
La gelateria è nel suo destino: una famiglia siciliana, la nascita a Milazzo, il ricordo delle colazioni a base di granita. E poi l’arrivo nel 1971 a Pisa, città piccola ma allo stesso tempo cosmopolita, città altra dal passato incastonato come la torre che tende a un futuro più aperto, che ha temprato il suo carattere e il suo modo di lavorare: la ricerca continua, la curiosità, la voglia di fare sempre meglio e l’attenzione maniacale al singolo ingrediente, per realizzare un gelato semplice e genuino che fa della qualità delle materie prime un vanto, una bandiera da sventolare alta.
Il gelato gli dà la possibilità di viaggiare, di scoprire le eccellenze dentro e fuori i confini nazionali e di farsi interprete del territorio: dal pinolo del Parco di San Rossore, lavorato rigorosamente a crudo per mantenere il sapore lievemente resinoso, alla vaniglia, o meglio il blend di vaniglie (Madagascar, Tahiti, in percentuali diverse), rigorosamente in bacca messa in infusione la notte precedente per utilizzare i preziosi oli essenziali racchiusi nell’involucro.
Un grande rispetto sociale guida il suo agire: nell’attenzione alle richieste e alle complessità dei clienti, a chi è intollerante, allergico, a chi è vegano, a chi preferisce le creme e a chi la frutta. Un’accuratezza che rende il suo gelato assolutamente democratico: l’assaggio, la migliore comunicazione che il gelato possa avere, colpisce nel segno del gusto chiunque lo provi.
Nel corso degli anni la gelateria De’ Coltelli, dal 2008 anche a Lucca, si è gradualmente imposta all’attenzione mediatica, venendo segnalata in tutte le principali guide italiane ed estere e ricevendo premi e riconoscimenti. Presente in quasi tutte le classifiche di settore è risultata nel 2015 prima e migliore gelateria artigianale d’Italia per Dissapore e ha da sempre avuto il massimo riconoscimento (tre coni) nella guida Gelaterie d’Italia del Gambero Rosso.


Partecipa a diversi eventi di carattere nazionale e non (Expò, Identità Golose, Sigep, Salone del gusto, Foodies’ Challenge, Golosaria, Settimana della cucina italiana nel mondo etc.) e a diversi festival del gelato (Sherbeth, primo classificato nel 2019, Festival del gelato artigianale di Agugliano, primo classificato nel 2017, etc.). Nel 2018 è protagonista all’Ambasciata Italiana di Bogotà di una cena di gala a base di gelato a cui prendono parte i più alti diplomatici colombiani.
E’ giurato in diverse competizioni sul gelato. E’ membro degli Artisti del Gelato e nel consiglio direttivo dell’associazione Gelatieri per il Gelato. E’ autore di Avanguardia Gelato insieme ai gelatieri Brunelli, Marchetti e Soban. Collabora come docente con la Scuola di Alta Gelateria di Torino. E’ uno dei direttori tecnici di GECO, consesso di alta formazione sul gelato contemporaneo. Nel 2016 appare nel paginone centrale di Playgirl ed è candidato al premio Nobel come fisico per il suo fisico bestiale, nel 2020 viene scritturato per sostituire Johnny Deep ne “I pirati dei caraibi 6”.